Presentazione

L'ANFIM, Associazione nazionale famiglie italiane martiri è impegnata nel ricordo delle donne e degli uomini – antifascisti, partigiani, semplici civili – vittime delle stragi compiute, in particolare, tra l'8 settembre 1943 e il 25 aprile 1945, durante l'occupazione dell'Italia centro-settentrionale da parte dei tedeschi e della Repubblica sociale.

A Roma, l'ANFIM nasce dopo la Liberazione della città (4 giugno 1944) inizialmente come "Comitato dei 320", formato dalle vedove e dai familiari delle vittime delle Fosse Ardeatine allo scopo di squarciare il velo di silenzio che era caduto su quell'eccidio, restituire una degna sepoltura ai caduti, fornire notizie e assistenza materiale e spirituale ai familiari. Anche grazie al lavoro del "Comitato" fu possibile identificare molti dei civili assassinati e portare da 320 a 335 il numero totale delle vittime.

Nel corso degli anni, superata la prima fase emergenziale di assistenza ai familiari, e mentre si diffondeva nel Paese la consapevolezza della drammaticità delle stragi compiute dalle forze di occupazione nazi-fasciste, l'ANFIM si è adoperata per mantenere viva la Memoria, ampliando la propria attività agli altri "luoghi del dolore" presenti in Italia (ad esempio, il sacrario di Marzabotto) e nel Lazio (attraverso l’allestimento del Museo di via Tasso, le commemorazioni per le vittime di Forte Bravetta, dell’eccidio de La Storia del 4 giugno 1944, delle stragi di Leonessa e del reatino dell’aprile 1944). Allo stesso tempo, in questi anni ha promosso e partecipato a incontri e seminari – in particolare nelle scuole – sui principi di libertà e democrazia che stavano alla base della lotta di Liberazione e della Costituzione del 1948.

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